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Divano di Pietra
Divano di Pietra
Il cosiddetto "Divano di Pietra" di contrada Balati presso Pietraperzia, è una bizzarra costruzione rupestre che sembra riprodurre un grande sedile di pietra fiancheggiato da spallette laterali dove trovano posto altri due sedili più piccoli di forma circolare. La sua funzione e il suo scopo restano ad oggi un mistero anche se è possibile fare un collegamento con la vicina Piramide di Cerumbelle sulla cui cima della quale si trova un piccolo trono/altare a forma di sedile che potrebbe in piccolo assomigliare a questa struttura; se così fosse, il Divano di Pietra potrebbe essere associato ad un grande altare preistorico per riti cultuali. Alcune considerazioni possono essere avanzate dall'osservazione della tecnica di scavo visto che non vi sono segni evidenti di scalpellature che potrebbero indicare un uso di picconi metallici quanto più sembrerebbe uno scavo per calcinazione e asce in basalto tipico del bronzo antico o precedente. L'uso delle asce in basalto provoca tracce di sbozzatura poco profonde e limitate e di facile alterazione agli agenti atmosferici al contrario della scalpellatura con strumenti metallici. Nelle vicinanze furono individuate tracce di ipotetiche capanne oggi difficilmente rintracciabili, così come ceramica di superficie.
Le Rocche
Tornambè
Tornambè
L'area archeologica di Tornambè è situata a Sud-Ovest del moderno abitato di Pietraperzia ed è collocato sulla sommità di una cresta (560 m s.l.m.) facente parte della catena di colline che delimita ad Est l'ampia valle dell'Imera meridionale, il fiume più lungo della Sicilia che attraversa da Nord a Sud tutta l'isola. Il sito è stato oggetto dal 2007 ad oggi di una serie di campagne di scavo che hanno permesso di comprendere le diverse vicende riguardanti la sua occupazione di lunga durata. L'analisi dei materiali archeologici, lo studio delle varie tipologie di sepolture e delle strutture abitative presenti nell'are indica, infatti, un arco cronologico della frequentazione del sito compreso tra il IV mill. a.C. e l'età greca (VII-IV sec. a.C.). Per quest'ultima fase di vita del sito è stata proposta l'identificazione con il centro indigeno di Krastos, ricordato in un frammento dello storico greco Filisto.
Insieme all'importante valenza storica ed archeologica dell'area, Tornambè e la dorsale di cui fa parte, ha anche un alto valore da un punto di vista ambientale e naturale, essendo inseriti nell'elenco dei siti di importanza comunitaria (S.I.C. Contrada Caprara, ITA 06001), al fine di mantenere la diversità biologica, in quanto esempio naturale di caratteristiche tipiche della regione bio-geografica mediterranea.
La cresta di Tornabè interessata dall'insediamento antico è formata da due colline calcaree divise da un'ampia sella in parte occupata da un banco gessoso. La collina settentrionale è caratterizzata dalla presenza sulla sommità di una serie di piccole radure e di terrazzamenti sia naturali che artificiali, occupate dall'antica età del bronzo (2300-1600 a.C.) all'età greca arcaica (VII-V sec. a.C.).
Il versante orientale della collina è caratterizzato dalla presenza di una necropoli composta da oltre 50 tombe a forno di età preistorica e da alcune tombe a camera di età greca. Il versante meridionale della collina, pure segnata da alcuni terrazzamenti naturali, si affaccia sulla sella che unisce le due colline, a cui accede da due stretti e profondi intagli nel banco di roccia: uno è oggi completamente colmato di terreno, l'altro è invece sistemato e regolarizzato da alcuni gradini intagliati nella roccia. Tale struttura di difficile attribuzione cronologica, costituisce di fatto una vera e propria "porta" monumentale d'accesso al sito.
La parte settentrionale della sella è occupata da un vasto banco di gesso, mentre la parte meridionale è costituita da un ampio altipiano pianeggiante occupato da un villaggio databile all'età del Rame (IV-III mill. a.C.). Anche la collina meridionale, sul cui versante orientale si trovano altre tombe a forno, è caratterizzata sulla sommità da un piccolo pianoro con evidenti segni dell'occupazione di età greca.