E' una enigmatica struttura costituita da una serie di rozzi gradoni di roccia probabilmente ricavati da giunti di stratificazioni naturali della roccia e consolidati da muri a secco, sulla cui cima si trovano i resti di una struttura rettangolare costruita con blocchi poligonali ad incastro a catena e un trono/altare. L'accesso alla sommità era garantito da quattro rampe di scale ortogonali orientate secondo i punti cardinali a meno di un leggero sfasamento di 10°. Tutti questi aspetti hanno condotto all'ipotesi da parte degli esperti ed in particolare dell'archeologo norvegese Thor Heyerdahl, che questo sito fosse destinato al culto solare fin dal neolitico (lo sfasamento sarebbe dovuto al fenomeno di precessione dell'asse terrestre) e che l'utilizzo fosse proseguito successivamente da parte dei popoli siculi e sicani. In definitiva la cosiddetta piramide utilizza una collina naturale già in parte terrazzata e poi rozzamente trasformata alla stregua delle piramidi a gradoni del medio-oriente. E' probabile che l'originaria impostazione sia andata progressivamente perduta a causa forse di spietramenti agricoli per lo sfruttamento degli stessi terrazzamenti. Altri studiosi non concordano con questa tesi adducendo alla piramide una origine più recente e al solo scopo di un utilizzo agricolo.